Il lato positivo della rete

Quando i visitatori fanno la differenza

 

Mappa dei paesi di provenienza dei visitatori del sito di Retignano nel periodo giugno 2011-dicembre 2017. 93 nazionalità diverse.

 

«Se puoi sognarlo, puoi farlo»

Walt Disney

Scrivere questo articolo è, per me, già un grande motivo di gioia. Da svariati anni, ormai, mi sono appassionato alla storia della Versilia e del nostro paese, sentendo la necessità di costruire un tracciato che potesse legare la morfologia, la storia e le tradizioni di questo territorio alle varie generazioni che qui hanno vissuto e che hanno contribuito all’evoluzione dell’ambiente naturale oggi osservabile.

Attraverso le pagine del libro che sto scrivendo, così come i siti web in cui promuovo il paese, si può benissimo dedurre quale ricchezza ha permeato il nostro borgo di Retignano e soprattutto quale abbondanza di dettagli è possibile rinvenire attraverso documenti e testimonianze varie.

Era il 2009 quando iniziai a condurre ricerche sul paese, ma all’epoca nutrivo diversi interessi e le possibilità che avevo di indagare a fondo le radici di Retignano erano abbastanza limitate. Stupito dalla scarsa conoscenza che una larga parte degli abitanti aveva del posto e quasi rassegnato all’idea di aver perso tutto per sempre, mi sono intestardito e negli anni ho cercato, passo dopo passo, di recuperare quanto più possibile.

Da documenti che, di primo acchito, sembrava non avessero alcuna relazione con la grande storia, ho ricostruito non solo i passaggi di popolazioni di origini assai diverse, ma anche e soprattutto le loro aspirazioni, i sentimenti e le relazioni sociali.

La simbiosi con l’ambiente, i doni del paesaggio ed un saggio sfruttamento delle risorse naturali devono creare in noi la consapevolezza che il bene della terra su cui camminiamo è un valore assoluto e che si deve operare affinché si tuteli ciò che i nostri predecessori, nel bene o nel male, ci hanno consegnato.

Mano a mano che il testo prendeva forma mi entusiasmavo sempre più per la concatenazione tra gli avvenimenti e le trasformazioni territoriali, nutrendo la viva speranza che queste emozioni potessero essere trasmesse anche ai lettori.

Un atto di passaggio di proprietà, una supplica al potente, controversie e registri vari hanno portato alla luce tali e tanti elementi con cui ho ricostruito la storia del nostro paese inserito nella più complessa costruzione di eventi epocali.

É in questa ottica che si può leggere l’importanza dello stanziamento di una determinata popolazione rispetto ad un’altra; attraverso lo studio sistematico di fonti e manoscritti, da cui ho compreso come grandi migrazioni di popoli abbiano lasciato anche qui tracce e testimonianze veramente stupefacenti.

L’obiettivo non è, dunque, quello di realizzare una somma sintesi storica, bensì quello di stimolare il lettore a ricercare maggiori approfondimenti, aprire nuove vie di ricerca alla luce di quanto narrato. Conoscere le radici, le proprie origini, dovrebbe essere la base su cui edificare un nuovo spirito di fratellanza e di maggiore integrazione in questa nostra, sempre più martoriata e divisa Europa.

Aiutando una comunità a comprendere se stessa si può darle un aiuto notevole a fondarne i comportamenti, un maggiore rispetto per l’habitat che popola e con cui interagisce.

Un altro punto del mio discorso è che si fallisce quando si smette di fallire.

Vedete, uno dei miei idoli nonché un’icona planetaria della letteratura è J.K. Rowling, l’autrice di Harry Potter. Il suo primo romanzo fu rifiutato dodici volte e ci mise sette anni per pubblicarlo, ma poi è venuto fuori un capolavoro e la vita della scrittrice è cambiata. Pensate cosa sarebbe accaduto se avesse mollato tutto subito. Invece J.K., che viveva quasi in povertà, ha dato retta a quella vocina dentro di lei e ha fatto ciò che più amava nella sua vita: scrivere.

Se fossi partito rassegnandomi all’idea che nessuno avrebbe mai considerato un progetto come questo, premiando gli sforzi di ricerca e di valorizzazione del territorio, be’, a quest’ora mi sarei perso tutto questo.

Anche nel dizionario “fallimento” viene prima di “successo”.

Non si può mai essere sicuri delle proprie scelte, delle proprie relazioni o del proprio lavoro finché questi non vengono messi alla prova.

E penso che i fatti parlino da soli.

Grazie a tutti, thanks to everyone, merci à tout le monde, muchas gracias, danke!

Lorenzo Vannoni

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Scritto da Lorenzo Vannoni
28 anni. Chimico analitico con passione per la storia locale e autore del sito