Dalle chiese ai borghi antichi
Fondato al tempo dei Romani, Retignano rappresenta l'evoluzione di un borgo a sfondo agricolo ad un paese di tutto rispetto. Potremmo raffigurarlo come un tipico paesaggio toscano, con un clima mite, immerso nella natura e con alcuni borghi che sopravvivono allo scorrere dei secoli, segnando una spaccatura tra la modernità e la tradizione.
Semplici passeggiate in paese rendono l'idea dell'atmosfera che si respira da queste parti: lontani dalla frenesia cittadina, tra vicinati in cui tutti conoscono tutti, la spensieratezza degli abitanti e la natura che fa da sfondo ad un paese che cambia faccia mantendendo però la sua identità.
Retignano offre interessanti panorami naturali ma, sia che ti piaccia scarpinare per i monti oppure visitare luoghi antichi, il paese farà al caso tuo.
Il percorso di visita comincia con un ritrovo presso una delle piazze principali del paese, quella della Chiesa di San Pietro Apostolo, La più importante di tutte, in cui si celebrano i riti domenicali e la maggior parte delle funzioni religiose.
Dal forte impatto visivo con il rosone nella facciata principale, la Chiesa di Retignano è un mix di influenze e stili diversi, dovuto ai numerosi rifacimenti che ha subito nei secoli, più le ultime accortezze tecnologiche.
Possiamo vedere l'importanza della religione per i paesani del medioevo, fino a parlare del "miracolo" avvenuto nel 1944, quando i Retignanesi supplicarono la Madonna di risparmiare il paese dallo scempio causato dalle forze nazifasciste.
Il paese ospita diversi luoghi religiosi, a partire dalle chiese e varie cappelle, fino alle "marginette", edicole cristiane così chiamate perché collate ai margini dei sentieri o dei crocevia. Questi luoghi di culto, nel tempo, hanno subito un cambiamento di funzionalizzazione. Ad esempio, la più antica marginetta del paese, quella detta "Al Casino", situata vicino all'Azienda Agricola "Il Castello", un tempo era utilizzata come torre di avvistamento per i nemici. Venuta meno la necessità di difendersi dall'incursioni nemiche, ben presto la torre di guardia cadde in disuso e nell'Ottocento fu trasformata in un luogo di pellegrinaggio per coloro che, avviandosi verso il bosco, fossero andati incontro al maltempo.
Le marginette fungevano anche da luoghi di preghiera per coloro che, dovendo trascorrere molto tempo a coltivare i campi o con gli animali al pascolo, non potevano recarsi in chiesa per le funzioni religiose, per cui una preghiera potevano sempre rivolgerla al santo protettore semplicemente recandosi alla marginetta più vicina.
E' dunque interessante ripercorrere gli antichi sentieri ammirando quei luoghi "dimenticati" a cui ormai si passa accanto senza nemmeno farci più caso.